Superbonus: cancellata la cessione crediti; prorogato al 30 settembre il 110% sulle unifamiliari

Al Senato è stato approvato il decreto relativo, oltre ad altri, allo stop di cession del credito e lo sconto in fattura. La disposizione diventa così legge. Cosa cambia allora rispetto a prima? 

La nuova norma conferma la canellazione definitiva delle opzini di cessione del credito e dello sconto in fattura. Le detrazioni al 110% sono state poi prorogate dal 31 marzo al 30 settembre i termini per potersi avvalere delle detrazioni per gli interventi realizzati su edifici unifamiliari con la condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati realizzati almeno il 30% degli interventi complessivi. 

Dal 17 febbraio 2023 è inoltre vietato per le pubbliche amministrazioni cedere il credito d'imposta, per quelle operazioni derivanti dall'esercizio delle opzioni per la cessione del credito e dello sconto in fattura. Questo riguarda infatti non solo le pubbliche amministrazioni ma anche banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e imprese di assicurazione che hanno acquisito crediti d'imposta legati al superbonus effettuati nel 2022 che abbiano esaurito la propria capienza fiscale. 

Questa tipologia di enti possono utilizzare i crediti con lo scopo di sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali. Anche qui ci sono dei termini da rispettare: i Buoni del Tesoro in questione non possono avere scadenza inferiore a 10 anni. 

Queste nuove introduzioni possono essere interessanti dato che numerose aziende, sopratutto in campo edilizio, hanno accumulato pesanti impegni sotto forma di crediti d'imposta. Fin da subito si è rilevata un'opzione molto interessante come alternativa al metodo di pagamento tradizionale ma è indubbio che abbiano generato una scarsità di liquidità nelle piccole e medie imprese. La situazione in questo momento sembra essere più tutelata e mette dei paletti nello sfruttamento del superbonus.